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Informazioni culturali e artistiche aggiuntive sull'artista
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Se Monory è un figurativo, è un figurativo che ha domato la realtà per restituircela colorata di blu, rosa o giallo come un sogno dalle linee pulite e dalla minaccia sottostante. Pittore di un XX secolo che affonda, conflitto dopo conflitto, nella violenza, Monory ci mette in guardia come il guardiano del faro che vede arrivare le onde in lontananza.
Jacques MONORY è nato nel 1924.
Dopo aver completato la sua formazione in Arti Applicate (pittura, grafica, decorazione), ha lavorato per dieci anni presso una casa editrice d'arte specializzata in libri dedicati alla fotografia.
È lì che questo universo fotografico collide con le conoscenze precedentemente studiate e nasce la "visione di Monory". Mescolando immagini reali, tratte dalla cultura moderna e cinematografica, spesso intrise di una violenza sottostante, crea una nuova dimensione della narrazione che trova il suo culmine nei primi anni '60, con la "Figurazione Narrativa", un movimento che era in opposizione alle correnti astratte dell'epoca, ma anche ai "Nuovi Realisti" (Klein / César).
Nell'opera di Monory, che utilizza i colori solo come un prisma che ci permette di comprendere la realtà sotto una luce diversa, c'è una verità agghiacciante. Attraverso immagini in cui le armi, gli incidenti e le bombe esplodono come grida di allarme, Monory ci dice che abbiamo messo in moto un mondo di cui abbiamo perso da tempo il controllo, ma che attraverso i suoi rosa e azzurri, forse possiamo, almeno, prenderne coscienza...
(c) Natacha PELLETIER per PASSION ESTAMPES
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