Jean-Pierre Dolla: La volontà di un uomo, la convinzione di un pittore

Jean-Pierre DOLLA - Naiade<br />Acrilico su tela (145 x 175 cm)

Jean-Pierre DOLLA - Naiade
Acrilico su tela (145 x 175 cm)

Premio della Critica nel 1971 (è il pittore più giovane dopo Bernard Buffet ad aver ricevuto questa prestigiosa distinzione artistica), Jean-Pierre Dolla iniziò la sua carriera sotto i migliori auspici.
Per questo nativo di Flayosc, nel Var, nel 1946, che si dedicò molto presto alla pittura e seguì il percorso classico delle Arti Decorative (a Grenoble) e successivamente delle Belle Arti (a Parigi), il riconoscimento arrivò, quindi, come il talento, molto presto.

Ma in questi primi anni di celebrazione del suo talento, il giovane artista, felice e ingenuo, si scontrò con le realtà del mercato dell'arte e dieci anni e una causa legale (vinta) contro il suo primo gallerista più tardi, dovette ricominciare da capo. Nel frattempo, una famiglia e una professione erano arrivate a riempire una vita che, pur continuando a essere occupata dalla pittura, non era più solo centrata su di essa.
Poi, con il passare degli anni, un lungo viaggio, sia personale, intellettuale che artistico, condusse Jean-Pierre Dolla a riconquistare la sua pittura. Passando da uno stile figurativo fortemente influenzato dai maestri del XIX secolo e dalle loro composizioni perfette a uno stile astratto fortemente influenzato dagli anni '50 (De Staël, Pollock), trovò la sua strada in una continua ricerca, in una perpetua evoluzione (rivoluzione?) della sua arte.

Jean Pierre DOLLA - Paesaggio astratto<br />Acrilico su tela (147 x 190 cm)

Jean Pierre DOLLA - Paesaggio astratto
Acrilico su tela (147 x 190 cm)

Jean Pierre DOLLA - Nudo 08<br />Acrilico su tela (130 x 194 cm)

Jean Pierre DOLLA - Nudo 08
Acrilico su tela (130 x 194 cm)

Oggi, entrando negli anni maturi del suo lavoro, la sua pittura si esprime sia in una riflessione sul paesaggio (tra i colori della realtà e le astrazioni delle forme) sia in un sorprendente lavoro sul nudo femminile, che non dovrebbe mantenere i musei in silenzio per molto tempo, data l'eccezionale qualità pittorica delle opere.
Perché, attenzione, non stiamo parlando qui di un lavoro estetizzante, ma di un espressionismo erotico che cerca nella carne i turbamenti dell'anima e rivela tutte le esperienze vissute di un pittore che ha saputo evolvere lontano dai saloni dove si mostra per evitare di rivelarsi!
Infine, in Jean-Pierre Dolla, troviamo un'umiltà umana e artistica molto rinfrescante e che ci ricorda, se necessario, che questo figlio di un viticoltore è, e vuole essere, un artigiano della sua arte, ancora uno di quelli che mescolano i propri pigmenti e modellano i telai delle loro tele, lontano (molto lontano) dai fautori degli happening.