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Biografia di Alain Valtat
Alain Valtat, nato a Parigi nel 1943, è un artista con un percorso molto atipico. Sebbene abbia approcciato la scultura fin dall'età di 16 anni, completamente autodidatta, Valtat vi si è dedicato solo brevemente perché, avendo bisogno di guadagnarsi da vivere, ha scelto la fotografia.
Siamo all'inizio degli anni '60 e Capa, Doisneau o Depardon hanno reso popolare l'arte del "Grande Reportage". Impegnandosi in questa vita di confronto costante con la violenza del mondo reale, Valtat tocca personalmente l'ignominia della dittatura a Praga alla fine degli anni '60. Arrestato dal KGB, subirà interrogatori molto psicologici da parte dei servizi di intelligence sovietici, prima di essere rilasciato su intervento del governo francese.
Continua i suoi viaggi fotografici in un mondo in conflitto fino al 1974, prima di voltare definitivamente pagina, disgustato da queste lotte di idee che finiscono nel sangue.
Mentre torna all'arte, che affronta questa volta dal punto di vista della pittura, che diventa arte plastica con l'apparizione di rilievi e si trasforma quasi naturalmente in scultura, apre parallelamente uno studio di serigrafia e realizza le sue prime stampe.
Originariamente attratto dalla serigrafia derivata dalla fotografia, come potrebbe essere diversamente per un uomo che si è espresso per più di quindici anni attraverso questo mezzo, Valtat ci ha consegnato un'opera in cui l'osservatore sembra voler inserirsi umanamente nei temi che tratta. Affrontando la città, luogo di vita, mette al centro delle sue preoccupazioni la ricerca perpetua degli uomini dietro i muri alti, all'interno degli autobus, delle auto, dei luoghi di svago che frequentano. Senza dubbio l'illustrazione di un pensiero che abita più di un'opera: una vita!
(c) Natacha PELLETIER per PASSION ESTAMPES
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