Antoni Tàpies

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Biografia di Antoni Tàpies

Biografia di Antoni Tàpies

Biografia di Antoni Tàpies

Antoni Tàpies è nato in Catalogna il 12 dicembre 1923.

Profondamente segnato dalla Guerra Civile, è stato nella metà degli anni '40 che ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla pittura. Le sue prime influenze sono state dadaiste (soprattutto per i collage) e surreali.

Ma ben presto si è interessato alla filosofia, all'arte orientale (la calligrafia) e all'"arte informale". È iniziata così l'era del lavoro dedicato a sapienti miscugli di materiali, sia marmo polverizzato che sabbia aggiunta alla pittura ad olio. Ha impiegato anche ogni tipo di materiale riciclato.

All'inizio degli anni '70, le sue composizioni hanno iniziato a esprimere una contestazione violenta. Le sue opere, che all'epoca descriveva come "campi di battaglia dove le ferite si moltiplicano all'infinito", sono l'espressione di un mondo lacerato e angosciante.

Non dipinge un soggetto, i suoi dipinti sono ora impronte, graffiti, tracce, marchiati Tapies, pittore tra gli uomini, in questo mondo.

Nel 1984 ha creato la Fondazione Antoni Tàpies per promuovere lo studio e la conoscenza dell'Arte Moderna. A tal fine, nel 1990, ha investito a Barcellona, nella vecchia Casa Montaner i Simon, costruita tra il 1881 e il 1885 da Luis Domenech i Montaner, un architetto modernista. Dagli anni '90, la Fondazione ha ospitato molte mostre e ha anche raccolto una vasta collezione di opere di Tapies, donate dall'artista stesso.

Coronato nel corso della sua lunga carriera, durante la quale ha realizzato oltre 8000 opere, con numerosi premi e riconoscimenti (tra cui la Medaglia Picasso dell'Unesco, il Premio Velasquez per le Arti Plastiche o elevato al rango di Marchese dal Re Juan Carlos), è entrato, durante la sua vita, nel pantheon dei più grandi pittori spagnoli.

Antoni Tàpies è scomparso a Barcellona il 6 febbraio 2012, all'età di 88 anni, lasciando dietro di sé l'immagine di un pittore combattente che è stato del suo tempo ma anche all'avanguardia di esso.

(c) Natacha PELLETIER per PASSION ESTAMPES