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Egon Schiele nasce a Toller nel 1890. La sua complicata ascendenza riflette quella del suo paese "Austria-Ungheria" al momento della sua nascita, poiché sua madre è una cattolica ceca e suo padre un protestante tedesco...
Entra all'Accademia di Belle Arti di Vienna nel 1906 (essendo all'epoca lo studente più giovane della sua classe) e lì incontra soprattutto Gustav KLIMT. Per tutta la loro vita, i due artisti si professeranno una grande ammirazione reciproca. Ma mentre KLIMT cerca (e riesce pienamente) a combinare decorazione e pittura, Egon Schiele è innanzitutto un disegnatore.
Quasi tutto il suo lavoro è realizzato a matita, acquerello e gouache. È nella forza del tratto che Schiele si afferma, ed è nel ritratto che il suo genio si esprime al meglio.
Ossessionato dal suo proprio viso e corpo (ha realizzato numerosi autoritratti), Schiele cerca nelle posture del corpo e nel tono della pelle di mettere in evidenza la fragilità della vita umana.
Affascinato dalle prostitute, molte delle quali furono suoi modelli, esegue quindi ritratti in cui fantasie sessuali, illuminazione di ciò che la vecchiaia appassirà su corpi giovani, o semplicemente la solitudine dell'essere umano sembrano essere le sue uniche preoccupazioni.
Infatti, proprio come nell'opera di MUNCH, amore e morte sono strettamente legati nell'opera di Schiele.
Sposa Edith Harms nel 1915 e la sua opera subisce quindi l'inizio di un cambiamento. Meno arido, il suo lavoro diventa anche meno pessimista. Ma questa "mutazione" non raggiungerà mai la sua pienezza poiché Egon Schiele e sua moglie muoiono entrambi nel 1918 a causa della terribile epidemia di Influenza Spagnola che imperversava in Europa in quel momento.
Figura importante dell'espressionismo, è il legame tra KLIMT (che, sebbene espressionista, appartiene ancora alla scuola di un'arte "monumentale") e coloro che seguiranno, specialmente Oskar KOKOSCHKA che andrà ancora più oltre di Schiele (e soprattutto in modo meno scioccante per la borghesia dei primi del secolo) nella ricerca di un'arte che risuoni con il suono di una linea assoluta, quella di un tratto che diventa parola!
(c) Natacha PELLETIER per PASSION ESTAMPES
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